Ti stimo ziu perché conosci tante cose ma credo che ogni cosa che facciamo comporta dei rischi in fin dei conti.
Se decidiamo di mangiare troppo, potremmo diventare obesi e dunque aumentare le probabilità di avere un infarto. Lo stesso con il fumare.
Se guidiamo troppo veloce, possiamo schiantarci contro qualcosa e morire.
E così via.
L’uomo da te citato aveva comunque già tanti problemi. Non so se possa esserci anche la genetica di mezzo in questo caso ma anche suo padre è morto nello stesso modo. In aggiunta aveva pressione alta, cuore ingrossato, l’ipercolesterolemia, non era nelle migliori condizioni alimentari perché in sovrappeso e presentava già i segni di arteriosclerosi perché conduceva una vita stressante. Aveva smesso di fumare ma qualcosa rimane sempre danneggiato nel corpo. Non è sicuramente uguale a chi non ha mai iniziato. Aveva già avuto altri infarti in precedenza e nonostante questo aveva ridotto anche i controlli medici e addirittura intensificato l’attività sportiva arrivando a correre fino a centosessanta chilometri alla settimana. Poi il giorno che morì faceva anche un grande caldo. Stesso la dottoressa che fece l’autopsia ha affermato:
Non credo che sia stato il jogging a causare la sua morte, credo piuttosto che il jogging lo abbia aiutato a prolungare di parecchi anni la vita a sua disposizione, drasticamente segnata dai danni causati dalle pessime abitudini di vita dei suoi primi trentacinque anni”.
:) Forse mi hai postato la notizia senza dare un approfondito sguardo ma non è proprio come dici tu. Hai postato una persona che davvero se non moriva lui, non so chi altro doveva/poteva morire.
Poi è normale che se qualcuno fa qualcosa un po’ al di sopra del suo limite, rischia la morte ma questo vale per tutte le cose.
Non devo assolutamente dare io lezioni di vita a qualcuno anche perché sono ancora giovane e soprattutto sono qui sopra per imparare da voi che siete espertissimi sul p.e.
Quindi quello che vorrebbe imparare qualcosa sono io e dunque non mi interessa andarvi contro ma non mi piace il fatto che passi un messaggio sbagliato; un altro po’ si è arrivati alla conclusione che correre porta ad avere un pene piccolo o ad avere un infarto e non credo proprio che stiano così le cose.
Dal mio canto, certo, non posso smentire purtroppo (:( ) . Io corro sia con sprint, sia per la resistenza (mi piacciono tutti e due gli stili) ed è piccolo, è vero, ma ce l’ho così da sempre, anche da prima che iniziassi a correre. Credo però che ci sarà un corridore con un pene grande, no? Sennò non correrebbe più nessuno. :)
Sono d’accordo sul fatto che la salute possa essere migliorata a tavola, che non si deve esagerare con l’allenamento (cuore che esce dal petto e così via) e anche sull’aspetto scheletrico dei maratoneti.
Tu hai spiegato il tutto con fatti concreti, se vogliamo (La corsa di resistenza, che se ne dica, stimola la produzione di endorfine e cortisolo tutta roba nemica del pisello e della salute in generale), io invece più o meno con una logica naturale delle cose (Sennò non correrebbe più nessuno).
Mi piacerebbe comunque continuare ad avere tue risposte ziu ma su questo argomento non credo tu abbia ragione. Penso che correre faccia più che bene. Avevo letto che correre in bici poteva portare problemi al pene per la continua pressione sul sellino ma correre normalmente no. Magari correndo normale può esserci un turtling momentaneo (il pene si ritira quando lo sente necessario) ma non credo vada a peggiorare la lunghezza effettiva.
Alla prossima e senza rancori ziu, ok? ;)
Scusa giacomo :(