Messaggio originale di robbie2073
LEGGETE ATTENTAMENTERagazzi ho letto accuratamente l’articolo e devo ammettere che è davvero interessante.
Il caso in questione parla del megalophallus patologia che viene più volte menzionata nei vari siti di penis enlargement.
Ma non è questo il punto ora vorrei proporvi seriamente di fare delle nostre ossessioni sull’ingrandimento del pene un vero e proprio businness.
Parto dal presupposto come dice Eagle1964 che:
Le basi teoriche ci sono.
I rischi ci sono.
Studi NON ci sono.
Leggendo attentamente l’articolo si evince che nella forma di priapismo del negretto non c’era una totale occlusione del reflusso sanguineo e questo fatto avrebbe preservato la funzionalità dell’organo.Di qui le teorie di indossare un’anello da pene per un periodo prolungato abbastanza stretto da mantenere l’erezione ma non troppo in modo da consentire il sangue di circolare.Effettivamente qualche IMPAVIDO BETATESTER sembra stia ottenendo risultati miracolosi soprattutto in circonferenza.
Peró veniamo al punto si tratta solo di casi isolati e studi veri e propri sul penis enlargement non vengono fatti anzi i grandi luminari le snobbano bollandole come scemenze che bisogna imparare a convivere con quello che si ha pare manchi l’interesse di approfondire questo tema quasi come se fosse un tabù di appannaggio esclusivo dei SexyShop con i connotati da sola pillole pompe creme et similia.
Io dispongo di capitali abbastanza importanti non so voi ma credo che in percentuale potremmo assieme finanziare una ricerca scientifica sul penis enlargement.
Non crediate che servano milioni di euro per testare un progetto simile.
Bastano un paio di nerd che lavorano in una università iniziando con sperimentazioni sugli animali.
Magari a un gruppo con iniezioni di caverjet e a un’altro con l’applicativo di un cockring.
L’obbiettivo dello studio dev’essere quello di aumentare il volume penieno senza effetti collaterali che compromettano la potenza.Se lo studio dovesse funzionare con tanto di prove scansioni dei tessuti con apparecchi appositi si partirebbe con il secondo step reclutando un gruppo di volontari che verrebbero comunque monitorati giornalmente onde evitare complicazioni.
I volontari ne troviamo quanti ne vogliamo e potremmo esserlo anche noi stessi in fin dei conti meglio sottoporsi a un’esperimento monitorato da esperti con i macchinari di supporto piuttosto che il fai da tè dove gli unici riscontri sono il dolorino la petecchia e l’effetto donughts…
Vi assicuro che potremmo prenderci una grossa soddisfazione magari lanciando un prodotto medicale di semplice utilizzo che verrebbe per forza di cose accettato dalla comunità scentifica e renderebbe efficace la collaborazione tra urologo e paziente come accadde con l’apparecchio dal dentista.
Se ci state io ci stó dovremmo approfondire !!!