Sul priapismo = erezione non dovuta a stimolo sessuale, di durata superiore a 4 ore, ci sono alcuni studi che hanno notato la cosidetta “macrogenitosomia” = dimensioni abnomemente grosse del pene.
Questo riguarda il pene a riposo, meno in erezione.
Su questo, in particolare su uno studio che se trovo vi posto, si basa tutta la teoria della chemical PE.
La cosa che non capisco sono i testimonial riportati, con guadagni di 2 - 3 - 4 pollici, quindi fino a 10 cm, che sono evidentemente delle palle stratosferiche, e tutte le menate che si sono costruite su questa cosa.
Il paragone con il bb e’ molto calzante. Io ho vissuto nel mondo del bb per anni e lo dico per esperienze se non dirette, di prima mano .
Quello che succede, in genere, e’ quanto segue: un qualche “tecnico” del settore legge un abstract di uno studio eseguito sui topi, si fa tutte le sue pippe mentali costruendo una teoria che potrebbe anche essere vera, ma e’ solo una teoria. Invece di presentarla come una teoria la vende come la nuova verita’ su come bisogna allenarsi piuttosto che alimentarsi per raggiungere i massimi risultati. E tutto senza alcun riscontro reale, solo tutte elucubrazioni su qualche risultato di laboratorio, magari fatto su animali o umani malati…
Lo stesso sul PE chimico.
C’e’ questo studio, vecchiotto peraltro, in cui si descrive un uomo di colore che in 6-7 anni ha avuto un numero di episodi di priapismo decisamente elevato, e molti della durata di diversi giorni (!). Non ostante tutto questo ha sempre rifiutato l’intervento, perche’ notava che rimaneva potente. Il rischio infatti del priapismo e’ che il tessuto cavernoso vada in ipossia e “muoia”, con conseguente fibrosi ed impotenza. Lo studioso che presenta lo studio notava come il pene del soggetto, inizialmente definito di normali dimensioni, ma senza specificare numeri, all’ultima visita risultava magalico, 18 cm di lunghezza e 16 cm in circonferenza, con ulteriori aumenti, anche questi non specificati numericamente, in erezione.
Facendo i conti della durata delle erezioni del soggetto, dividendole per le settimane del periodo in cui e’ stato monitorato, viene fuori che ha avuto, IN MEDIA, 14-15 ore di erezione (da priapismo) alla settimana. Avra’ in aggiunta anche avuto qualche erezione “sua”, mi auguro.
Guarda a caso, se leggete del PE chimico, si dice che bisogna tarare il dosaggio della PGE in modo tale da avere un totale di almeno 15 ore di erezione alla settimana …
Qualche straccio di studio, anche solo di UN individuo che abbia seguito questo regime?
Io non ne ho trovati.
Rischi?
Ovvio che ce ne sono.
Il priapismo ischemico, che e’ quello che si ottiene con il caverject e similia, porta a sofferenza del tessuto cavernoso, perche’ il sangue viene intrappolato nel pene, in particolare nei corpi cavernosi (quello spongiono viene risparmiato) e quindi non viene asportato acido lattico ed anidride carbonica, e non viene rifornito l’ossigeno. In pratica le cellule “soffocano”. Se soffocano troppo, oltre al dolore, che alla fine puo’ anche ridursi ma non e’ un bel segnale, muoiono e al loro posto viene depositato tessuto fibroso, che non e’ erettile, non si espande. Un “pochino” di ischemia sembra invece uno stimolo ipertrofico, come lo e’ per i muscoli, per il cuore, per quasi tutti i tessuti irrorati. Non lo dico io eh, lo specifica anche lo studio in questione. Durante lo stimolo ischemico vengono rilasciati una serie di fattori di crescita, e’ un fatto noto.
Quindi non scriviamo che gli americani sono delle teste di rapa che non sanno quello che fanno, etc etc etc.
Le basi teoriche ci sono.
I rischi ci sono.
Studi NON ci sono.
Questo secondo me sono le uniche cosa che si possono dire.