INVIDIA
Come in tutte le cose anche il sentimento di invidia può avere aspetti positivo e negativi, quindi potremmo dire che c’è un’invidia distruttiva e un’invidia costruttiva. L’invidioso prova soprattutto ammirazione a cui segue il desiderio di essere ciò che non è oppure possedere ciò che non ha, per giungere a questo comunque in qualche modo ha effettuato una autocritica, analizzando le proprie possibilità, capacità e suoi limiti, quindi può nascere un sano istinto al confronto e a migliorare se stesso, le domande che si pone sono,”lui ci è riuscito, posso farlo anch’io”, diventa così uno stimolo ad agire, a metterci in gioco, insomma diventa una sana competizione che ci stimola a crescere. Prima di poter desiderare qualcosa che non abbiamo sia nell’essere che nell’avere, dobbiamo poterla prima notare o vedere in chi la possiede, può essere un modo di fare, di essere, un sentimento o semplicemente un oggetto, quindi potremmo dire che sono gli altri che fanno nascere in noi il desiderio di essere migliore o ottenere ciò che ci piace, quindi si può dire che l’invidia costruttiva ha una funzione sociale.
L’invidia è un sentimento che ci accompagna per tutta la vita, è prevalentemente un sentimento infantile e chi non evolve, perché gli è mancato l’esempio del come agire, dalle persone a noi più care, padre, madre o educatori, inevitabilmente sarà afflitto da invidia distruttiva, le domande che si pone sono “se io non posso, allora neanche lui”, nascono così sentimenti negativi verso se stesso e gli altri, senso di inferiorità, inadeguatezza, odio, rabbia…….in questo momento non vediamo più le nostre potenzialità, ma si pensa solo a svalutare l’altro per non sentirsi inferiori. Il sentimento di invidia vissuto così, è evidente che rappresenta un danno sociale da non sottovalutare, considerando che l’uomo è soprattutto un animale sociale!!
PENA
La parola pena è quasi sempre offensiva, spesso si dice “mi fai pena”, per non dire “mi fai schifo” oppure “quel tizio mi fa una pena” storcendo il naso…..Forse è meglio usare la parola pietà o compassione, che non lascia alcun dubbio sulla reale intenzione di esprimere un sentimento di tenerezza, di sofferenza fisica o morale per le sofferenze di qualcuno, una grave malattia, una tragedia o un lutto, un handicap invalidante, tutto questo fa nascere un senso di pena (quella buona), pietà o compassione con un forte impulso a prestare aiuto, anche perché siamo fortemente consapevoli che in quella situazione o condizione ci poteva essere chiunque anche noi stessi!! Quindi anche la pena o compassione è un sentimento sociale ed è il motore che spinge tanti verso il volontariato, il soccorso in caso di calamità…… e si riesce spesso a creare e a fare cose inimmaginabili.
Un saluto a tutti.😜
(08-2016) BP16-EG13,5
(04-2017) BP18-EG14
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