Non sono d’accordo: il fattore l’imitante è la tunica albuginea ai fini di che? Dell’assorbimento del gel DHT sul pene? Sarebbe fantascienza. L’andractim normalmente si usa contro la ginecomastia e va spalmato sul petto: allora potrei addurre che l’andractim non viene assorbito perchè la pelle fa da barriera… Su questa base tutti possono raccontare di tutto.
Oppure la tunica albuginea è il fattore l’imitante per il generico aumento dimensionale del pene? Questo equivarrebbe a delegittimare del tutto il PE.
L’hanno provato in molti in che modo? Il miglior assorbimento lo si ottiene quando il gel viene applicato e lasciato sul terzo distale del pene a prepuzio ritratto per almeno 8-10 ore giornaliere. Non so chi l’abbia provato e in che modo ma chiunque l’avesse provato da solo non può che sperimentare, con l’Andractim, una forte irritazione se non addirittura una balanopostite a causa della frazione alcolica contenuta. Sfido chiunque ad applicarselo direttamente sul pene: infatti è pensato per petto.
Io non ho detto che l’espansione dei corpi cavernosi (indotta piu o meno farmacologicamente) in se porta a ingrandimento, ma che è una condizione particolarmente necessaria quando si l’avora sulla circonferenza e in generale col vacuum pumping. Aldifuori del gel DHT, l’unico modo per forzare il pene verso l’espansione tissutale è quello di assumere prodotti fitologici in estratto secco come la muirapuama o il ginko biloba a dosaggio sostenuto. Però il problema creato dall’assunzione di queste sostanze, seppur naturali, sono le ripercussioni ossidativo/nitrosative (ancorchè relativamente contenute) e la vasodilatazione infiammatoria provocate specie a livello pelvico-prostatico.
Il gel DHT sortisce l’effetto di espansione tissutale ricercata nel vacuum pumping e parzialmente anche nel jelquing.
E’ un modo di procedere balordo, ritenere che “anche se somministrato per via topica (cioè sul pene) vi saranno effetti sistemici” a partire dallo studio pubblicato su pubmed: per molte ragioni ma principalmente perchè quello studio non si può applicare agli scopi ricercati nel PE. Studierebbe gli effetti dell’applicazione transdermica di DHT su soggetti anziani con parziali deficit androgeni: che c’entra con soggetti in buona salute che lo fanno per il PE e per giunta (si ritiene) giovani o comunque non in età avanzata? Tra l’altro lo studio non specifica bene quali e quante variazioni ormonali si presenterebbero. Conclude dicendo che “il trattamento a 3 mesi con gel transdermico a DHT dimostra gli effetti attesi androgeni, a breve termine di sicurezza, e il miglioramento limitato della forza muscolare degli arti inferiori, ma nessun cambiamento nel funzionamento fisico o la funzione cognitiva”.
Ora rimane da capire quali siano di preciso gli “effetti androgeni attesi” dal momento che l’applicazione del cerotto transdermico differisce totalmente dall’assunzione orale o endovena degli steroidi coi suoi effetti sistemici notoriamente pesanti.
Insomma, quello studio non aggiunge e non toglie nulla all’idea iniziale per cui l’applicazione l’ocale per via transdermica di DHT non sortisce gli effetti generalizzati dell’assunzione di steroidi per vie classiche.
L’applicazione del gel DHT x via l’ocale sul terzo distale del pene è un’altro discorso ancora: sicuramente il suo uso provoca a livello genitale effetti non trascurabili ma la cosa importante è che non ci siano effetti sistemici e che gli effetti locali rimangano contenuti entro certi limiti.
Che io sappia un dottore di Milano s’è preso la briga di studiare gli effetti del gel DHT applicato sul pene ai fini del PE, concludendo che il gel è utile e di utilizzo sicuro, allo stesso dosaggio dell’Andractim ma senza la sua frazione alcolica, tant’è che lo fa preparare per via galenica.
Dalle sue risultanze pare che non ci siano assolutamente variazioni di rilievo sull’asse neuroimmunoendocrino generale.
Altra faccenda, su pubmed vengono solitamente pubblicati studi che rientrano nei gangheri della medicina occidentale ortodossa, suoi stereotipi compresi: non che abbia pregiudiziali particolari contro tutto questo, ma stando all’ortodossia il PE è tutta una minchiata.
Personalmente prendo con le pinzie ogni cosa, e mi riservo il diritto di pensarla come voglio sperimentando e valutando il piu oggettivamente possibile tutte queste questioni senza prendere nulla per oro colato, Pubmed compreso.
Tornando alla questione del gel DHT, non mi risulta che l’abbiano provato bene e in molti: studi ufficiali sull’efficacia del gel DHT nel PE non ne troveremo e campa cavallo se aspetti che escano! Detto questo, personalmente, ho provato in modo discontinuo l’andractim per qualche settimana e quello che ho notato è stata un’ottima propensione dei tessuti all’espansione e nessun effetto ormonale sistemico tangibile. Nel periodo di assunzione ho praticato poco jelq e poco vacuumpumping ma il pene sembrava mantenere molto meglio e molto piu a lungo le caratteristiche di ingrandimento relativo post-sessione di jelq/pumping. Cosa significa questo? Ancora troppo poco ma mi sembra di poter dire che l’uso del gel DHT nei modi e nei tempi giusti possa essere più che utile e vantaggioso ai fini del PE.
Riguardo la prostata: è impossibile che possa svolgere effetti protettivi, peraltro le controregolazioni ormonali a cascata sono estremamente complesse e variabili in base alla rete molecolare in atto. E’ invece raccomandabile, con l’uso del gel DHT sul pene, il monitoraggio attento della prostata per via ecografica transrettale e possibilmente i parametri ormonali complessivi.
Quelle considerazioni sono oltre che generiche, anche estremamente stereotipate.