Disfunzione erettile su base geometrica
Quello che vi propongo oggi è una teoria che sicuramente già molti conoscono: La disfunzione erettile causata da una sproporzione tra lunghezza e larghezza del pene.
Problema di cui trattano anche fonti autorevoli, e di seguito vi riporto il link dell’articolo: http://www.medi citalia.it/minf … a-insufficiente
Detto in soldoni, in pratica un pene troppo sottile e lungo avrebbe bisogno di un alta pressione interna per raggiungere un erezione completa, e il corpo non è in grado di generare tale pressione, dunque ne deriverebbe una disfunzione erettile più o meno accentuata. Per sapere se si è potenzialmente affetti da tale problema bisogna prendere la lunghezza BP e dividerla per la circonferenza in erezione EG, se si ottiene un numero maggiore di 1.32 allora c’è il rischio.
Secondo me questa teoria ha delle basi fondate, ma di certo è sbagliata nella forma. Non è possibile che se si raggiunge il numero 1.32 allora per la conformazione stessa del pene si potrebbero avere problemi di erezione, in tal caso tutti quanti avrebbero disfunzioni. Credo che il discorso che il pene debba essere un minimo proporzionato è giusto, ma non a questi livelli, il numero indica la presenza del problema dovrebbe essere molto più alto!
Inoltre sostengo che la disfunzione erettile possa essere dovuta non solo a un problema di proporzioni, quanto invece al volume di sangue richiesto per "gonfiare" il pene. Se il pene comincia ad essere parecchio grosso (19x14 in poi) la quantità di sangue richiesta è davvero molta e non sempre il corpo può fornirla. Bisognerebbe avere una buona circolazione periferica, e parecchio sangue disponibile. Nella mia ignoranza credo che la quantità di sangue nel corpo sia comunque in parte legata anche alla costituzione, a parità di altezza un uomo robusto (non dico grasso) ha più sangue di un uomo sottopeso, dunque deriverebbe che il primo avrebbe meno problemi del secondo.
Voi cosa ne pensate?
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