forse la prostata era gia da tempo problematica di suo e forse il PE altro non è stato che un fattore di ulteriore aggravamento. In senso assoluto lo è: il PE sempre tende a congestionare ed infiammare il plesso pelvico prostatico.
Un PE intelligente è quello praticato tenendo conto di questo fatto indiscutibile e facendo si che l’insulto congestizio/infiammatorio venga contenuto entro i limiti di guardia. La prostata è un argomento complesso e ancora per certi versi misterioso, così come il concetto di “cura” della prostata. Per dire di avere la prostatite è necessario che questa venga diagnosticata almeno con un ecocolordoppler transrettale della prostata e uno spermiogramma. La presenza di fibrocalcificazioni, se presenti, tende a ricreare in continuo infiammazione. Occorre il piu delle volte indagare sui motivi di fondo che provocano il disagio prostatico, per esempio non è ben chiaro ma pare che il caffè e zuccheri raffinati siano un elemento pro-infiammazione, così come la sedentarietà e certa alimentazione ma si tratta di fattori tutti concorrenti tra loro per cui non è semplice additare la causa o le cause reali a volte.
Sembra, ma anche questo è da confermare, che la curcuma e il lime svolgano azione antiinfiammatoria sulla prostata.
Il fatto che invece dovrebbe essere acclarato definitivamente è che una prostata difunzionale normalmente non dovrebbe mai essere trattata a botte di antibiotici ed antiinfiammatori (che a lungo andare abbattono capacità difensive) o inibitori delle funzioni prostatiche (salvo casi particolari) ma bisognerebbe in tutti i casi capire le cause a monte ed agire in modo ricostitutivo. A complicare la questione è il fatto che qualunque cura si intraprenda, gli effetti reali potranno essere percepiti solo a distanza di giorni e settimane per cui non è facile riuscire a capire chi fa cosa e se fa bene o male. Il PE da solo non penso che sia in grado di provocare una vera e propria prostatite