Ricerca scientifica sulla Tecnologia FIR e NIR: Approfondita dall'utente Solvay1927
Grazie a un post del nostro utente Torello, ho scoperto che nella sezione inglese alcuni utenti utilizzerebbero una tecnica di potenziamento già nota nel mondo dello sport, applicata per la prima volta alla salute del pene. Questo metodo non solo promette una rigenerazione dei tessuti più efficace rispetto ai metodi tradizionali, ma sembrerebbe anche in grado di stimolare le cellule a riprodursi e a promuovere una rapida ripresa dagli infortuni.
Suona come un miracolo, vero?
Tale tecnologia prende il nome di NIR e FIR, e riferisce a una terapia che utilizza luce a basse intensità, principalmente rossa o infrarossa, per stimolare processi biologici come la rigenerazione cellulare, la riduzione dell’infiammazione e il miglioramento del recupero muscolare.
Ora, prima di pensare che stiamo parlando di fantascienza, è importante notare che questa tecnologia è stata ampiamente studiata in ambito medico e sportivo. Un esempio interessante arriva da un articolo pubblicato nella National Library of Medicine, dove un gruppo di ricercatori ha analizzato l’efficacia della terapia NIR/FIR sugli atleti per accelerare il recupero muscolare e il miglioramento delle performance. Lo studio, che ha coinvolto un campione significativo di sportivi, ha evidenziato miglioramenti notevoli nella rigenerazione dei tessuti e una riduzione significativa del tempo di recupero dopo l’allenamento.
Di seguito riporto un estratto dell’articolo:
Durante la contrazione muscolare, la testa della miosina si lega ai filamenti di actina, tirandoli per far accorciare il sarcomero. Questo processo richiede ATP, che alimenta sia il ciclo di legame e rilascio delle teste di miosina sia il ripristino dei gradienti ionici tramite le pompe Na⁺/K⁺ ATPasi e Ca²⁺ ATPasi. La presenza di ioni calcio è necessaria per permettere il legame miosina-actina, e la sua concentrazione è strettamente regolata nel muscolo. Quando l'ATP si esaurisce, il muscolo utilizza il fosfato di creatina per rigenerare l'ATP velocemente, seguito da processi metabolici come la glicolisi e l'ossidazione mitocondriale per continuare a produrre energia.
Il PBM (acronimo di fotobiomodulazione, che include NIR e FIR) agisce penetrando nei tessuti con luce di specifiche lunghezze d'onda, stimolando l'attività cellulare e migliorando la produzione di ATP, che fornisce energia alle cellule. Il PBM regola anche la risposta infiammatoria tramite le citochine e la modulazione dei macrofagi, favorendo una transizione verso una fase di guarigione. Inoltre, l'angiogenesi e la proliferazione cellulare sono potenziate, migliorando la rigenerazione dei tessuti danneggiati.
La lunghezza d'onda della luce e la dose applicata sono parametri fondamentali per ottenere effetti benefici. Le applicazioni della PBM sono particolarmente utili per ridurre l'infiammazione in varie condizioni (traumatiche, articolari, polmonari, cerebrali), accelerare la riparazione muscolare e tissutale, e promuovere il recupero senza effetti collaterali.
L'LLLT e la PBM utilizzano specifiche lunghezze d'onda per stimolare i mitocondri nelle cellule muscolari, migliorando la produzione di ATP e accelerando i processi di recupero e rigenerazione dei tessuti. Questo è particolarmente utile per gli atleti, poiché riduce il dolore muscolare e l'affaticamento, previene i danni muscolari e promuove l'ipertrofia muscolare. Studi scientifici randomizzati e controllati confermano che l'uso di laser o LED può aiutare a ripristinare l'equilibrio fisiologico e migliorare le prestazioni atletiche.
La PBM può essere somministrata in diversi momenti rispetto all'attività fisica. L'effetto della PBM varia in base al momento in cui viene applicata:
Pre-esercizio: Per migliorare le prestazioni.
Post-esercizio: Per facilitare il recupero.
Prima e dopo l’esercizio: Combinando i benefici del miglioramento delle prestazioni e del recupero.
Al fine di stabilire la dose e la potenza ideale di somministrazione del PBM per una migliore efficacia della terapia, sono stati analizzati diversi casi di studio su una vasta gamma di sportivi che verranno di seguito riportati.
1. Studio di Antonialli et al.: Lo studio ha testato 40 uomini fisicamente non allenati, applicando fotobiomodulazione (PBM) su sei punti delle cosce con dosi di 10, 30 e 50 Joule (J) o placebo. I risultati hanno mostrato che PBM ha migliorato la contrazione muscolare (MVC) fino a 96 ore dopo l'esercizio con 10 e 30 J, ridotto significativamente il dolore muscolare (DOMS) con 30 J e 50 J, e diminuito i livelli di creatinina chinasi (CK). La dose di 30 J è risultata la migliore per il recupero muscolare.
2. Studio di Vanin et al: Condotto su 28 calciatori d'élite, lo studio ha esaminato l'applicazione di PBM con dosi di 10, 30 e 50 J su sei punti dei quadricipiti. La dose di 50 J ha migliorato le prestazioni muscolari (MVC) immediatamente dopo l’esercizio e ridotto i marcatori infiammatori (IL-6 e CK). Tuttavia, PBM non ha avuto effetti sul DOMS. I risultati suggeriscono che la dose di 50 J pre-esercizio è ottimale per migliorare prestazioni e recupero.
3. Studio di Pinto et al: In un test sul campo anaerobico con 12 giocatori di rugby, PBM è stata applicata prima degli sprint in 17 punti per gamba con una dose di 30 J per punto. I risultati hanno mostrato un miglioramento nel tempo di sprint, riduzione dell’indice di fatica e livelli di lattato più bassi, dimostrando l'efficacia di PBM nell’aumentare le prestazioni in condizioni sportive reali.
4. Studio di AR de Oliveira et al: Su 28 calciatori, è stata testata PBM con una dose di 10 J in tre diverse potenze di uscita (100, 200, 400 mW per diodo). La potenza di 100 mW ha dato i migliori risultati, migliorando la contrazione muscolare massima volontaria (MIVC), riducendo DOMS, CK, infiammazione e stress ossidativo, suggerendo che questa è la migliore potenza per il recupero muscolare.
5. Studio di Rossato et al: Hanno esaminato l'effetto temporale della PBM applicata su 9 punti degli estensori del ginocchio in 16 volontari maschi. L’applicazione di PBM 6 ore prima e immediatamente prima dell'esercizio ha ridotto l'affaticamento muscolare, migliorando la coppia di picco (PT) durante la contrazione muscolare, rispetto a placebo e controllo.
6. Studio di De Marchi et al: Condotto su sei atleti professionisti di futsal, ha testato la fotobiomodulazione (PBMT) applicata 40 minuti prima delle partite su 17 punti per gamba. I risultati hanno mostrato un aumento significativo del tempo di gioco e miglioramenti nei marcatori biochimici (CK, LDH, lattato nel sangue, danno ossidativo), ma senza differenze significative nella distanza percorsa. PBMT pre-esercizio ha dimostrato di potenziare l'allenamento e accelerare il recupero nei giocatori di futsal di alto livello.
7. Studio di Dornelles et al: Su dodici giovani calciatori amatoriali, PBMT è stata applicata ai muscoli posteriori della coscia prima della partita. I risultati hanno mostrato un miglioramento nella coppia eccentrica del tendine del ginocchio, nel rapporto ginocchio-quadricipite e nell'altezza del salto (CMJ), riducendo la fatica muscolare e prevenendo potenziali lesioni da stiramento.
8. Studio di Jówko et al: Ha esaminato 24 giovani adulti sottoposti a contrazioni isometriche elettricamente evocate. PBMT ha ridotto l'infiammazione e protetto l’attività antiossidante, senza però influire significativamente su perossidazione lipidica, danni muscolari o recupero dopo stimolazione neuromuscolare.
9. Studio di Tomazoni et al: Su 22 calciatori di alto livello, PBMT pre-esercizio ha migliorato il VO2max, il tempo di fatica e i marcatori di stress ossidativo (IL-6, TBARS, proteine carbonilate). Il trattamento ha mostrato un effetto antiossidante significativo e ha migliorato la performance e la rigenerazione post-esercizio.
10. Studio di Da Cunha et al: Condotto su 36 atleti di pallavolo, ha confrontato PBM, stimolazione elettrica neuromuscolare (NMES) e gruppo di controllo. Entrambi PBM e NMES hanno migliorato la resistenza muscolare e le abilità di salto, con un effetto prolungato anche dopo la fine dell’allenamento, mentre NMES ha mostrato il miglior aumento di resistenza negli arti inferiori.
11. Studio di Rossato et al: Su 18 uomini fisicamente attivi, PBMT applicata prima dell’esercizio non ha influenzato le prestazioni generali ma ha migliorato la coppia di picco e il lavoro concentrico, riducendo la fatica e permettendo potenzialmente di eseguire allenamenti con maggior volume.
12. Studio di et al: Su 20 giovani giocatori di pallanuoto, PBM applicata sugli adduttori non ha prodotto cambiamenti significativi nella prestazione del nuoto intenso (P200), ma ha migliorato moderatamente il salto (30 CJ). Gli effetti su infiammazione e danno muscolare sono stati limitati.
Gli studi indicano che la dose e la potenza del PBM influiscono sull'efficacia della terapia, con 30 J spesso risultanti nella miglior combinazione di riduzione del dolore e recupero muscolare. L'applicazione pre-esercizio con dosi di 50 J è particolarmente efficace nel migliorare le prestazioni, riducendo i marcatori infiammatori e biochimici come IL-6.
Le più grandi domande sulla PBM applicata allo sport rimangono ancora aperte, ma si può concludere che i migliori risultati sono stati ottenuti con dosi comprese tra i 10 e i 60 J, specialmente prima dell'esercizio.
Per chi fosse interessato, potete trovare l’articolo completo a questo indirizzo .
Ma torniamo al nostro interesse principale: come possiamo applicare questa tecnologia alla salute del pene?
Ebbene, come dicevo prima, nella sezione inglese questo argomento è stato ampiamente affrontato ed è ancora in fase di sperimentazione da parte degli utenti coinvolti. Ho personalmente consultato diverse discussioni, ma ad oggi, il post più interessante deriva dall’utente Solvay1927, che si presenta come un ingegnere biomedico svedese che circa 8 anni fa, per lavoro, ha condotto delle ricerche sull’effetto delle luci infrarosse sui tessuti umani. Attualmente ha aperto un Thread dove lo scopo principale era condividere informazioni più specifiche riguardo la terapia a luci infrarosse applicata all’ingrossamento del pene, che lui stesso, utilizza in combinazione con gli estensori.
La sua esperienza principale è con l’infrarosso vicino (NIR) mentre dichiara di avere una conoscenza minore dell’infrarosso da lontano (FIR) e una conoscenza molto limitata della terapia a ultrasuoni. In sintesi, ha aperto il post perché crede fermamente che il NIR sia la strada giusta da percorrere.
Why Near Infrared is better than FIR and US
Riporto, anche stavolta, un estratto delle sue dichiarazioni:
l'infrarosso da lontano (FIR) lavora interagendo con le molecole d’acqua. Il corpo umano è in gran parte composto da acqua e la radiazione viene assorbita dall’acqua, generando così calore: è fondamentalmente lo stesso principio del forno a microonde, e non è una sorpresa – le microonde arrivano subito dopo il FIR nello spettro della radiazione (la lunghezza d’onda di 1 mm segna la fine dello spettro FIR e l'inizio delle microonde).
Gli ultrasuoni fanno qualcosa di molto simile, generando calore per mezzo di vibrazioni. Non interagiscono con le cellule in altro modo. Con l’infrarosso da vicino (NIR), invece, il calore è solo un effetto positivo secondario: l’irradiazione interagisce con i fotorecettori nelle cellule, attivando reazioni biochimiche più efficaci e favorendo la crescita cellulare. Dal momento che una percentuale (anche se minore) viene assorbita dall’acqua, si genera comunque del calore. Questa è davvero una grande differenza.
Quando si analizzano i tassi di assorbimento di diverse lunghezze d’onda nel corpo umano, per capire quanto profondamente riescono a penetrare, è importante riconoscere le cosiddette “finestre ottiche”: sono intervalli di lunghezza d'onda che possono penetrare più profondamente nei tessuti umani rispetto ad altre. Queste finestre dipendono principalmente dall’assorbimento dell’acqua, del sangue e di altri composti presenti nei tessuti stessi.
La finestra ottica più importante si trova tra i 600 e i 1300 nm, alla fine dello spettro visibile e quasi nell'intero spettro dell'infrarosso vicino: in questo intervallo, l'assorbimento combinato di acqua, melanina ed emoglobina è al minimo, quindi la radiazione in questa lunghezza d’onda non viene assorbita dagli strati esterni della pelle e può attraversare i tessuti. Oltre questa lunghezza d'onda, l'assorbimento dell'acqua cresce moltissimo: per dare un’idea, l’assorbimento dell’acqua è ~2 a 750nm (dove inizia il NIR), e arriva a ~120.000 a 15.000nm (=15μm, dove inizia l'infrarosso lontano). Non sorprende, quindi, che il FIR riscaldi principalmente le molecole d’acqua.
Ecco cosa ho scoperto: non posso divulgare i risultati delle mie ricerche, ma in realtà tutto ciò che dico qui può essere trovato (più o meno) in articoli scientifici pubblicati negli ultimi anni.
1. Sì, l’infrarosso È efficace: in alcuni casi ben oltre le nostre aspettative. Penso, per esempio, alla rigenerazione delle cicatrici, alla riduzione delle rughe e alla crescita muscolare. Nei prossimi anni mi aspetto di vedere un numero impressionante di procedure mediche basate sul NIR disponibili e universalmente accettate. Sono sorpreso di vedere tutte quelle pubblicità di creme per il viso che promettono (e mai mantengono) ciò che l’IR riesce molto più facilmente ad ottenere.
2. L’irradiazione NIR stimola direttamente la divisione cellulare e la crescita. È importante capire che è un approccio molto diverso dalle soluzioni tradizionali basate sul riscaldamento (ultrasuoni e infrarossi lontani – non considero nemmeno i cuscinetti riscaldanti o altre soluzioni basate sulla conduzione). La crescita attraverso il riscaldamento funziona entrando in un intervallo di temperature (di solito >40°) in cui la matrice di collagene si destabilizza e subisce una deformazione plastica. Poi, durante un periodo di riposo, avviene una crescita reale, come sempre accade nei tessuti, in questa nuova forma allungata. L’irradiazione NIR interagisce attraverso fotorecettori presenti nelle cellule, come i citocromi o altre proteine fotosensibili: quando la luce infrarossa viene assorbita da questi fotorecettori, innesca una serie di reazioni biochimiche che influenzano il metabolismo cellulare, la proliferazione e la differenziazione. Per esempio, la luce infrarossa attiva le vie di segnalazione intracellulari, come quelle mediate da fattori di trascrizione, che regolano l'espressione genica e quindi influenzano direttamente la crescita cellulare. La luce infrarossa vicino stimola anche la produzione di ATP (adenosina trifosfato), che è l'unità energetica fondamentale per le cellule. Questo aumento di energia favorisce i processi metabolici e la sintesi proteica necessari per la crescita cellulare. Questo significa che l’irradiazione NIR stimola la crescita cellulare anche senza applicare una forza di allungamento sui tessuti, e questa crescita avviene in tutte le direzioni (inclusa la circonferenza); applicando una forza, si fornisce solo una direzione di crescita privilegiata.
3. Anche se negli ultimi 5-10 anni è stato pubblicato un numero crescente di articoli scientifici sugli effetti del NIR sul corpo umano, e nonostante ci sia un notevole consenso scientifico sulla base della scienza, online ci sono così tante informazioni errate o palesemente false che è davvero spaventoso. Ci sono troppi venditori online che affermano cose assurde senza basi; il web è purtroppo pieno di immagini chiaramente realizzate da marketer o pubblicitari, anche se possono sembrare estratte da articoli scientifici. Ad esempio, immagini come questa Enhanced LEDs.jpg : non solo è fuorviante, ma è sbagliata.
4. Anche se è abbastanza facile produrre emettitori di IR, la grande maggioranza dei cuscinetti e dei pannelli IR disponibili online sono poco più che truffe: ne ho acquistati parecchi e li ho testati con apparecchiature di laboratorio. A volte sono letteralmente solo emettitori di luce rossa (visibile), che di per sé può essere minimamente utile. Altre volte, non emettono nemmeno luce (visibile o IR), essendo semplici cuscinetti riscaldanti. Una delle truffe più frequenti è un semplice cuscinetto riscaldante con uno strato sottile di polimero emettitore di IR: emettono IR, è vero, ma solo minimamente e come conseguenza del calore: quell'intensità di emissione non supera gli strati più esterni del derma. Anche quelli più costosi spesso non rispettano la lunghezza d'onda dichiarata, alterando così drasticamente l'efficacia del loro utilizzo. Curiosamente, spesso i più costosi sono i meno performanti: è tutto marketing.
5. Non tutti gli infrarossi sono uguali: ci sono alcune lunghezze d'onda che sono più efficaci, altre semplicemente non efficaci. Ci sono lunghezze d'onda nell’intervallo FIR, per esempio, che possono penetrare nei tessuti umani più in profondità rispetto al NIR, ma non interagiscono con i fotorecettori cellulari allo stesso modo
Come lo uso? Dopo aver acquistato e provato diversi pad a infrarossi vicini (NIR) negli ultimi anni, grazie al mio lavoro sono riuscito a far produrre un pad specifico e a testarne la conformità (in termini di lunghezza d'onda effettiva, potenza emessa, dimensioni e comfort). Lo avvolgo semplicemente e in modo morbido intorno all’estensore, assicurandomi che gran parte del mio pene venga irradiata mentre è in fase di stiramento.
Inutile dire che le sue informazioni si integrano perfettamente con la ricerca mostrato poco prima, pertanto, mi sono preso la briga di contattare direttamente l’utente Solvay1927 e di chiedere un suo intervento in questo Thread per un supporto specifico in questo ambito ancora sperimentale, affinché possiamo muoverci in modo sicuro ed efficace. Sono ancora in attesa di risposta.
A questo punto, immagino che tu possa avere delle domande. Vediamo di rispondere:
1. La terapia NIR/FIR è sicura?
Sì, la terapia NIR/FIR è considerata sicura quando utilizzata correttamente. Esistono diversi studi clinici che dimostrano la sua efficacia senza effetti collaterali significativi, a patto che si rispettino determinate indicazioni.
2. Come si utilizza un dispositivo NIR?
Esistono cuscinetti di varie dimensioni che si applicano su tutto il pene avvolgendolo, a mo’ di coperta, escludendo testicoli e vescica.
3. Qual è il dispositivo migliore per iniziare?
Esistono diversi dispositivi sul mercato, ma quelli consigliati secondo determinate caratteristiche tecniche sono i seguenti:
AliExpress
Amazon
Ebay
4. Quali sono le caratteristiche tecniche da rispettare per la scelta dei dispositivi online?
Dispositivi che includono 850 nm come lunghezze d’onda, potenze di emissioni superiori a 150 mW/cm2, idealmente 200 mW/cm2 e nessuna specifica tra nazionalità/produttore.
5. Quanto tempo devo dedicare a ogni sessione?
Generalmente si consigliano dai 20 ai massimo 30 minuti per il pene.
6. Quando potrò vedere i primi risultati?
I risultati possono variare da persona a persona. Alcuni utenti riferiscono di vedere un miglioramento nel riscaldamento e nell’elasticità dei tessuti già da subito, mentre i benefici a lungo termine, come la crescita delle dimensioni, possono avvenire dopo diverse settimane in combinazione ad altri esercizi.
7. Il NIR va usato prima, dopo o durante l'allenamento?
Dipende. Generalmente lo si applica prima dell’allenamento o durante l’utilizzo di pompe a vuoto e/o estensori.
8. Posso combinare la terapia NIR/FIR con altri metodi di allenamento?
Sì! Molti utenti utilizzano la terapia NIR o FIR prima e durante le loro sessioni, per una durata massima di 30 minuti, con estensori, pompe a vuoto, ADS o Jelqing.
9. È possibile sostituire il NIR al riscaldamento?
Si direbbe di sì. Ma rimane qualche dubbio legato alle temperature che si potrebbero raggiungere (col NIR 41° gradi celsius dopo circa 30 minuti di esposizione, mentre con i metodi convenzionali 50°/60° gradi celsius).
10. È possibile combinare il NIR al riscaldamento?
Non è consigliato. La temperatura raggiunta dal NIR dopo 30 minuti di esposizione (41° gradi celsius) potrebbe sovraccaricare i tessuti con un ulteriore riscaldamento.
11. È possibile fare riscaldamento e poi terapia NIR?
Non è specificato. In molte routine, il riscaldamento convenzionale è sempre raccomandato pre e post allenamento, ma i dati indicano che la terapia NIR è efficace se unita a pompe o estensori penieni.
12. Quali sono gli accorgimenti per evitare infortuni?
Si consigliano 30 minuti massimo al giorno, escludendo dall’irradiazione testicoli e vescica.
13. Ci sono effetti negativi nell'utilizzo del NIR?
Sì, quando si eccede o si utilizzano dispositivi non conformi alle specifiche tecniche raccomandate.
14. Quali effetti negativi nello specifico?
Non è confermato, ma potrebbe favorire la crescita di beta cellule TGF-β (fattore di crescita trasformante beta). Ciò comporterebbe rischi di immunosoppressione, fibrosi, carcinogenesi o infiammazione cronica.
15. Cosa succede se lo lascio più di 30 minuti?
Gli effetti benefici andrebbero via via a diminuire. Alla lunga, potrebbero anche sorgere problemi di natura severa.
16. Meglio NIR o FIR?
Lampade o pannelli in tecnologia FIR sono più potenti e diretti, ma necessitano di un’applicazione di almeno 20 minuti per lato del pene (su, giù, destra e sinistra). La tecnologia NIR è più conveniente in quanto avvolgi il pene nel cuscinetto e lo lasci irradiato per circa 30 minuti.
17. I guadagni con tecnologia NIR sono permanenti?
Potrebbero esserlo, poiché innescando la proliferazione cellulare si andrebbero a creare nuovi tessuti vascolarizzati.
18. Altri effetti positivi dell'esposizione NIR?
Sembrerebbe guarire la decolorazione in circa 6 settimane e migliorare l’espansione del pene.
19. Qual è il tempo d'utilizzo più lungo documentato?
Superiore a 3 mesi.
20. E il tempo d'utilizzo più lungo non documentato?
Quasi un anno.
21. La terapia NIR può essere applicata tutti i giorni?
Sì. Studi mostrano che un’irradiazione NIR ripetuta può essere più efficace nel promuovere la crescita e la guarigione dei tessuti. Tuttavia, alcuni indicano che sessioni meno frequenti con periodi di recupero più lunghi possono ottimizzare i risultati.
22. Altre informazioni utili?
NIR non è mai stata applicata ufficialmente sul pene. I dati che abbiamo provengono dall’esperienza degli utenti, e i risultati possono variare.
[NEW START SOON] NBPEL need to evaluate (x") • MSEG need to evaluate (y")
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