oneil,
dunque: mantenere la mano alla fine della tirata dovrebbe facilitare l’allungamento, oltre che l’ espansione del glande.
Il SADSAK HEAD consiste ( se ho capito bene, se no corregetemi) nel partire come nel jelq; poi, spingendo piano piano la mano in avanti, aggiungere la stretta del dito medio intorno al pene; dopo 5 sec. si aggiunge l’anulare e infine il mignolo. Insoma, si parte con una presa OK e si finisce con l’intera mano che stringe il pene.
L’ horse 440 non ho mai capito esattamente in cosa consista, anche perchè viene descritto in modo diverso a seconda degli “autori”. Credo sia una sorta di ULI, che a sua volta non è che sorta di “clamping jelqato”, se è chiaro quello che voglio dire.
In ogni caso, queste (ed altre variazioni del jelq e del clamping manuale) verranno scoperte da soli nel corso del tempo, se si impara bene il jelq, secco o bagnato che sia.
La teoria LOT la accenno soltanto: sostanzialmente, secondo Bib bisogna considerare il nostro pube come un quadrante di orologio e vedere “a che ora” è più lungo; se è più lungo quando si superano i 90° rispetto al corpo di quanto lo è a 60°, allora bisogna evitare di fare hanging (pesi al pene) perpendicolarmente al corpo, perchè i legamenti sono già lunghi.
Quello che c’è da ricordare, è che se si fa l’hanging si ottengono maggiori risultati variando l’angolazione: esattamente come si fa con lo stretching, già con la newbie routine.
Per quanto riguarda il jelq, più si parte da flaccidi, più effetto si avrà sulla lunghezza; è vero che il pene si gonfia, ma non è la stessa cosa di quando si parte da eretti. Infatti, da eretto il pene è più rigido e meno elastico in lunghezza, mentre da flaccido, anche se gonfio di sangue, dovrebbe rimanere abbastanza elastico.
(ammazza che fatica….)