Diciamo che era estate o forse anche Primavera, ad ogni modo quel giorno avevo preso il terno per andare da S. a Pizzighettone. Lei lavorava alla piscina comunale come cameriera della ristorazione. Era Sabato. Quel giorno lo passai completamente in piscina (gratis ovviamente) e quando fece sera S. staccò e uscimmo insieme. Mangiammo qualcosa (ora non ricordo bene) poi andammo al “Torchio”, un ristorante affittacamere, dove mi sistemai per la notte. Quella sera decidemmo di mangiare mezzo cilindretto rosa a testa. Non accadde nulla, uscimmo per mangiare un gelato e visto che all’apparenza don dava effetto, ne mangiammo un altro intero a testa. Andammo nella mia stanza e guardammo un po’ di TV, fino al momento in cui facemmo la solita solenne trombata. Appena finito vidi S. con gli occhi a palla che batteva i denti, la guardai sorpreso e lei, con l’espressione stupita di una bambina che non sa cosa stia succedendo allargò le braccia come a dire “Booooh!!!”. Capii che le era salita e difatti poco dopo anche io mi ritrovai insieme a lei nel mondo delle meraviglie. Ad ogni modo, passò la serata, l’effetto andò scemando e la riaccompagnai a casa. La mattina dopo, che era di riposo, andammo a prendere il sole alle cascate dell’Adda, dove stavano facendo dei lavori e c’era una diga di pietroni fino a metà esatta del letto del fiume. Detto fatto, asciugamani sull’ultimo dei pietroni e trombata nel bel mezzo del fiume!!! Scopare all’aria aperta è uno spettacolo.