Disfunzione erettile da trauma

[chiedo ai moderatori di spostarlo in Salute sessuale maschile, posso scrivere solo qui. Grazie!]

Amici di PE, chiedo a voi se avete da indicarmi (anche in privato) dei nominativi di andrologi o strutture valide in Lombardia

A inizio marzo, durante un rapporto con la mia compagna ho subito un infortunio al pene.
In pratica lei ha contratto i muscoli vaginali inarcando il bacino intrappolandomi il pene mentre io andavo in direzione opposta (non spingendo ma "uscendo").
In pratica come se qualcuno mi avesse afferrato per il pene e tirato di colpo
Risultato: dolore atroce alla base del pube e da quel giorno riesco ad avere una erezione all’80%
I corpi cavernosi sono quasi normali mentre il corpo spongioso e il glande rimangono morbidi.
Inoltre il pene ha perso stabilità e tendo a perdere l’erezione durante il rapporto.

Inizio quindi a girare diversi andrologi e fare diversi esami.
Il primo andrologo riscontra delle placche che potrebbero far pensare a una fibrosi da malattia di Peyrone e rimane di questa idea.
Mi prescrive esami del testosterone (risultati poi normali), una crema al testosterone e un sorta di taladafil spray orale. Sconsiglia vivamente le onde d’urto considerandole pericolose

Il secondo andrologo rileva le placche ma le ritiene ininfluenti. Per lui si tratta di un problema al microcircolo e prescrive taladafil 5mg e le onde d’urto che attualmente sto facendo senza risultati

Incomincio a documentarmi come posso. Il fatto che i corpi cavernosi siano rigidi ma il corpo spongioso e il glande no mi fa pensare a un problema all’arteria bulbo-uretrale che irrora quel tratto.
Anche perché, se tutto ha funzionato egregiamente fino a quel momento mi sembra ragionevole pensare che ci sia un problema traumatico piuttosto che un problema di vascolarizzazione da "vecchiaia"
Con la stimolazione manuale riesco ad avere una erezione accettabile ma molto instabile. La sensazione è che aumentando la pressione interna con l’afflusso di sangue le vene non chiudano e il pene si sgonfi velocemente come un palloncino bucato.
E’ quello che si chiamava fuga venosa ma entrambi gli urologi lo considerano un termine obsoleto e il risultato di poco afflusso di sangue
Parlandone con gli andrologi non c’è verso però di valutare tutte le ipotesi e si è liquidati velocemente.

Quindi sarò grato per qualsiasi consiglio / esperienza / supporto!
Grazie

Ho lo stesso IDENTICO problema, originatosi nella stessa identica maniera.
Ormai sono quasi cinque anni che ci vado dietro ed è veramente frustrante: ormoni sono a posto, flusso arterioso è molto buono, quello venoso NON me lo controllano perché tanto c’è il Viagra (che con me non funziona). Ho girato vari specialisti e speso un sacco di soldi, anche con quelle inutili onde d’urto che sono costosissime e mi sono sempre sembrate uno sparare a caso senza individuare il problema
Fatico a mantenere un’erezione stabile e non so più che pesci pigliare, gli andrologi mi rimbalzano e sono arrivati addirittura a propormi di spendere 20k€ di protesi (a 30 anni!)
A breve vado a Milano dal dottor Nicoletti, che sarebbe un cardiochirurgo, e gli formulo precisamente la domanda della fuga venosa, che chiaramente per me il problema è lì.

Ricordo che fino a 15 anni fa eseguivano ordinariamente interventi di plicatura delle vene per risolvere il problema, ma adesso "che c’è il Viagra" non lo fa più nessuno. A pensar male mi viene da dire che vendere pillole da 10€ l’una conviene rispetto a non farti un intervento da mezz’ora in cui ti risolvono il problema una volta per tutte

Ciao Duracell, putroppo non ho assolutamnete informazioni riguardo il tuo problema, ne andrologi decenti ne strutture da consigliarti se non un generico policlinico di Monza che mi sembra sia piuttosto buono (ma lo conosco riguardo l’aspetto protesi, di recente una mia parente ha subito un intervento al ginocchio ed è già in grado di stare in piedi da sola e camminare) magari hanno qualche andrologo in grado di ascoltarti.

Grazie per le risposte
Qiezi sono arrivato allo stessa conclusione!
È il terzo andrologo che giro (humanitas), ha rifatto il solito ecodoppler per poi consigliarmi le onde d’urto, taladafil 5mg quotidiano e una seduta da un sessuologo.
Per carità, c’è anche il lato psicologico e nessuno lo mette in dubbio, ma il trauma è passato inosservato e considerato totalmente ininfluente. Sta di fatto che un minuto prima funzionava, un minuto dopo no, quindi pensare che sia lo stress o le vene ostruite dal colesterolo mi sembra parecchio tirata a caso.
Alla mia domanda diretta a uno dei medici su cosa può essere successo la risposta è un sincero "non lo so e spesso non sappiamo neanche perché le vene smettono di funzionare"
Comunque le onde d’urto a botta di 157 euro l’una (6 sedute) sembra che qualcosa abbiano fatto.
L’erezione senza stimolazione manuale rimane parziale. Con la stimolazione riesco ad avere rapporti pur con una grossa mobilità alla base (io credo ci sia un problema ai legamenti) e con la tendenza a perdere l’erezione dopo un po’
Vorrei provare a sospendere il taladafil e vedere le performance. Anche perché prenderlo a vita non credo sia esente da effetti collaterali.
Anche io ho trovato il nome di Nicoletti ma non ho ancora fissato una visita. Se puoi fammi sapere com’é andata, grazie!

Grazie Torello, la tengo in considerazione!

Buon per te, a me le onde d’urto non hanno fatto nulla.

Nella visita non è stato per niente illuminante, anzi mi ha fatto spaventare ancora di più. Mi ha prescritto una "cavernosografia dinamica" per capire da dove si origina la fuga venosa, ma mi ha detto che è un esame che ormai non si fa più e non mi ha saputo indicare dove rivolgermi. Mi ha fatto inoltra presente che, anche individuando la fuga venosa, nessuno opera più sulle vene ("non sia mai se chiudi troppo o troppo poco", sembra quasi a volersi scaricare della responsabilità di intervenire e prescrivendoti solo pilloline) per cui la strada rimane la protesi. A me tutto questo infastidisce davvero tanto, e non solo dal medico citato, sembra che se non funzionano le terapie farmacologiche vieni abbandonato a te stesso anche se hai un danno chiaro ed evidente, che neanche ti aiutano ad individuare