Cosa cerco di evitare con il Jelq
Ciao ragazzi, voglio condividere il mio pensiero su alcune cose che cerco di evitare facendo jelq, poiché le considero come segnali negativi. O almeno su di me sono segnali negativi, e su di me equivalgono a dire che ho esagerato.
Le cose che cerco di evitare in una bella e anche “tosta” seduta di jelq sono due: la rottura di capillari e l’eccessivo accumulo di liquidi nel prepuzio.
La rottura di capillari, quei lividi che possono comparire sull’asta sotto forma di piccole macchie scure di qualche millimetro di diametro. È un segnale che mi comunica che ho usato troppa pressione o per troppo tempo. L’obbiettivo del jelq è espandere i tessuti, stimolarli ad espandersi, non quello di lesionare i vasi sanguigni. Non è assolutamente necessario, secondo me, generare un’intensità di lavoro tale da portare ad avere lividi sul pene. Io interpreto quel segnale come un’esagerazione, mi dice che qualcosa che va rivisto e corretto.
L’eccessivo accumulo di liquidi nel prepuzio (o sotto la base del glande per i circoincisi) mi dà un riscontro simile; anche lui vuole semplicemente comunicarmi che ho esagerato, ho spinto troppo o per troppo tempo accumulando liquidi nel prepuzio, cosa che non ha alcun significato per la crescita. Io il pisello lo voglio avere esteticamente bello dopo una seduta, senza lividi o gonfiori strani. Lo voglio avere pieno in modo uniforme, pesante, sicuramente arzillo.
È davvero pieno un pisello dopo una seduta di jelq, ma è un pieno che dà l’idea di un pisello in perfetta salute. Ci può stare che alle volte possa essere un pò affaticato, ma è simile a quando si fa un’attività fisica e dopo un bell’ allenamento ci si sente lavorati ma non certo spossati; ci si sente in forma!
Se dopo un pò di pratica si usano pressioni abbastanza forti e con un livello di erezione tendente all’alto, ci stanno sicuramente i giorni di riposo, ciascuno decide come intervallarli.
Chiaramente è solo la mia opinione data dalla pratica e dagli errori.