Come Fare I Jelq
Storia del Jelq
Il jelq è un antica tecnica degli arabi del Sudan, tramandata nei secoli da padre a figlio. Vero? Questa versione sembra essere nata quando si è cominciato a vendere “Antiche tecniche segrete per ingrandire il pene”. Spesso si fa riferimento alla Bibbia:
e s’appassionò per quei fornicatori dalle membra d’asino, dall’ardor di stalloni.—Ezechiele 23:20
Ciò non suggerisce che tali virtù erano conseguenza del jelqing.
Le basi del jelq
Il jelqing (anche detto ‘mungitura’) è un esercizio che ha lo scopo di forzare grandi quantità di sangue nel pene, aumentando la pressione interna e creando un quantità controllata di micro-lesioni nelle strutture del pene. Queste micro-lesioni dovrebbero essere in gran parte riparate durante la notte, ma un eccesso di lavoro o la mancanza di riposo diminuirà l’ efficacia dell’ esercizio. I jelq può essere efficace per aumentare la lunghezza, lo spessore o entrambi.
L’ esercizio consiste nell’ applicare una presa OK con pollice ed indice alla base del bene lubrificato e parzialmente eretto, riducendo la circolazione sanguigna, e nello spingere la presa in avanti verso il glande. Una volta che la presa ha raggiunto il glande la stessa presa è applicata con l’ altra mano e lo stesso movimento è effettuato con questa. Il processo è ripetuto in modo continuo per un certo numero di ‘spremute’. Ogni ‘spremuta’ dovrebbe richiedere almeno tre secondi.
E’ importante che il jelqing sia preceduto e seguito dal riscaldamento, al fine di rilassare i tessuti e ridurre le chances di lesioni.
Il Jelqing Passo per passo
- Applicare una presa OK alla base con una mano
- Spremere dolcemente in avanti verso il glande
- Applicare una presa OK con l’ altra mano e rilasciare la prima
- Spremere dolcemente in avanti verso il glande
- Applicare una presa OK alla base con la prima mano e rilasciare la seconda
Ripetere i passi da 2 a 5
Anatomia del jelq
Il jelq è, a prima vista, semplice, ma per padroneggiare veramente l’ esercizio, specie nelle sue diverse varianti, possono essere necessari anche molti mesi. Inizialmente il Vostro pene avrà bisogno di adattarsi alla pressione, per cui si dovrebbe tendere ad aumentare gradualmente l’intensità e durata degli esercizi nel corso del tempo. In questo modo si aumenterà via via l’ afflusso di sangue nel pene e si svilupperanno tessuti più resistenti allo stress causato dall’ esercizio.
Livello di erezione
Il livello di erezione è importante: se è troppo bassa oppure si riduce troppo durante l’ esercizio, la pressione esercitata varierà molto durante ogni spremuta. All’ inizio della spremuta si avrà poca pressione, mentre alla fine la pressione sarà molto alta. In questo modo si favorisce lo sviluppo del pene c.d. “a mazza da baseball”.
Il livello minimo di erezione con cui si dovrebbe fare jelqing è del 40-50%. In generale, maggiore il livello di erezione, maggiore l’ effetto sullo spessore, e viceversa, più basso il livello di erezione maggiore l’ effetto sulla lunghezza. Comunque molto dipende dalla caratteristiche individuali; alcuni guadagnano facilmente in lunghezza, altri in spessore. Non si dovrebbe fare jelq con livelli di erezione superiori all’ 80%, sopratutto inizialmente.
Presa
La presa può essere applicata in molti modi, ma alcune regole di base vanno sempre rispettate:
Punti basilari per la presa
Forza - Adattare intensità e diametro della presa al livello di erezione durante le tirate (o spremute) in modo di evitare cambiamenti improvvisi di pressione.
Continuità - Evitare di aumentare la forza con cui si stringe il pene durante il progredire della spremuta.
Partire dalla base - La presa dovrebbe essere applicata quanto più vicino al corpo possibile.
La presa OK standard può essere applicata in due modi, palmo verso l’ alto e palmo verso il basso (presa OK inversa). Anche se in genere quando si parla di presa OK ci si riferisce ad una presa in cui pollice ed indice si toccano, questo non è obbligatorio; quel che è importante è che con la presa si riesca a ‘intrappolare’ efficacemente il sangue. Per questo si utilizza anche una presa ad U (pollice ed indice non si toccano); quando questo tipo di presa è applicata verticalmente (presa a pizzico) tenderà a lavorare di più sui corpora cavernosa, stimolando aumenti di spessore.
La presa dovrebbe essere applicata dritta. Al fine di correggere una curva del pene, alcuni usano una presa applicata diagonalmente, in modo da applicare più pressione all’ interno della curva. Se effettivamente questi tentativi di correzione possano essere efficaci non è pacifico.
Gli effetti del jelqing sono una risultante dello stiramento e dell’ aumento di pressione interna che questo movimento provoca. Se si vuole un maggiore stiramento, la presa dovrebbe essere meno stretta ma mantenuta con più forza. Questo fine può essere raggiunto con una rotazione della presa nel punto di applicazione. E’ anche utile, in questo senso, usare la prima mano che applica la presa per effettuare una specie di stiramento corto mentre si applica la seconda presa.
Bisogna fare attenzione a non provocare danni al nervo dorsale, che percorre la parte alta del pene, situato nel mezzo. C’è un intrico di nervi nella metà alta del pene, appena sotto il glande; quest’ area dovrebbe essere evitata o terminando la tirata 2-3 cm prima del glande oppure utilizzando una presa che esercita pressione lateralmente e non al centro dell’ asta. Una presa OK inversa è più indicata se si vuole portare la tirata (o spremuta) fino al glande, in quanto la pressione è meno elevata nel punto indicato. In ogni caso occorre cautela.
Per essere sicuri che tutte le parti del pene siano stimolate la presa dovrebbe essere variata nel corso della sessione. Una serie di spremute con la presa normale, un’ altra serie con la presa inversa, un’ altra cambiando il senso di rotazione della presa etc.: questa è una buona abitudine da guadagnare.
E’ meglio iniziare con una presa poco stretta ed aumentare la forza della presa man mano che si progredisce durante la sessione; ciò, insieme ad un appropriato riscaldamento, può evitare la maggior parte delle petecchie (puntini rossi lungo l’ asta, causati da rotture di capillari) che il jelq può causare, sopratutto ai principianti.
Angolo e posizione.
Un angolo verso l’ alto (punta del pene verso il cielo) eserciterà più stress sulla tunica, la quale è più difficile da allungare dei legamenti. Un angolo verso l’ alto è usato insieme ad una presa standard. E’ più difficile spingere la presa molto vicino alla base con questa angolazione.
Un angolo verso il basso (pene verso il suolo) eserciterà più stress sui legamenti. In questo caso una presa inversa è più indicata.
Con una presa normale OK, tirando verso sinistra con la mano destra, e verso destra con la mano sinistra, si applicherà più forza sui legamenti di un lato per volta; la lunghezza ne beneficierà. Spingendo verso un lato con la mano dello stesso lato, con una presa OK inversa, ha effetti simili.
Alcuni trovano che fare jelq in piedi aumenta la pressione iniziale del sangue nel pene, e quindi è più efficace. Analogamente, i jelq fatti da seduti con le gambe tenute più in alto del pene dovrebbe aiutare. Ciò inoltre aiuterà a spingere la presa più vicino al pube ed migliorerà l’ angolazione verso il basso.
Tirate (o spremute)
La velocità di ogni tirata dovrebbe essere di almeno tre secondi. E’ molto facile iniziare con la dovuta lentezza e poi tendere ad aumentare la velocità, fino a giungere quasi alla masturbazione; per evitare ciò, bisogna restare concentrati. Guardare le lancette di una sveglia, oppure contare, o ancora usare un metronomo, è una buona idea per mantenere il giusto ritmo.
Eseguire le tirate con la giusta lentezza è anche utile per aumentare con la dovuta gradualità le pressione esercitata, evitando improvvisi picchi di intensità, potenzialmente dannosi.
Varianti del jelq
Ve ne sono molte. Questa sezione illustra solo le più ovvie.
Jelq secco
E’ una variante che usa una mano sola; la pelle che copre il pene viene usata per permettere il movimento della presa. In questa variante dunque non si usa lubrificante. In questo modo si esercita maggiore pressione sulle strutture più interne del pene, perciò dovrebbe essere eseguita con cautela. La presa non lascia mai il pene ma è semplicemente allentata leggermente per permettere alla mano di riscendere lungo l’ asta, sino alla base. Mentre la mano scende, si può fare Kegel, in modo da mantenere il pene ingorgato, ma anche qui occore usare cautela, sopratutto se si è principianti.
Se si è circoncisi è in genere impossibile procedere nella tirata sino al glande. In questo caso si può procedere in due stadi. In genere, usando a lungo questo tipo di jelq, la pelle crescerà, rendendo più facile il movimento.
Se invece non si è circoncisi, è possibile condurre la tirata sino al glande partendo con la pelle retratta, cioè spingendola indietro. In genere in questo modo si avrà meno crescita di pelle rispetto al jelq lubrificato.
Jelq per non circoncisi
La pelle che ricopre il pene è una complicazione aggiuntiva quando si fa jelq. Si può scegliere di ignorarla e fare jelq normalmente; in questo modo si avrà però un edema (accumulazione di liquidi) nella pelle, che si gonfierà. Questo può essere considerato un effetto collaterale minore. Un’ altra conseguenza possibile è l’ ‘effetto a collo di tacchino’, dalla forma che il pene transitoriamente assume.
L’ alternativa è retrarre la pelle all’ inizio di ogni tirata. E’ necessario imparare e ciò richiede un certo tempo. Si può procedere in due modi; il primo è rilasciare completamente la mano che è arrivata al glande prima di applicare di nuovo la presa; l’ altro è di rilasciare la presa solo leggermente alla fine della tirata, in modo che l’ altra mano che inizia ad applicare la presa alla base possa tirare indietro quanto basta la pelle in eccesso.
Molti circoncisi trovano il jelq secco una migliore alternativa.
Jelqing stirato
Questo metodo richiede l’ uso constante di due mani. Con la prima mano si applica la presa sotto il glande e si esercita un leggero stiramento. Con la seconda si applica una presa alla base e si fa la tirata nella maniera consueta. Una volta che la seconda mano incontra la prima, rilascia la presa e riscende alla base, mentre si rilassa la tensione dello stiramento. Si ripete, alternando il ruolo delle mani di tanto in tanto.
La presa sotto il glande è importante, la sua forza aggiungerà controllo all’ effetto pompaggio nell’ asta. Le prese utili sono la presa OK inversa, la presa U o una presa con indice e medio. In ogni caso la pressione dovrebbe essere esercitata sopratutto ai lati.
Questa tecnica può essere utilizzata con o senza lubrificante.
Quando si usa una presa U a pizzico, questo esercizio viene anche chiamato jelq pizzicato.
Metodi avanzati
ATTENZIONE: queste tecniche richiedono almeno 2 mesi di allenamento continuo, altrimenti una lesione può conseguirne.
Aumento Kegel
Tra una tirata e l’ altra, prima di stringere la presa alla base, fare Kegel e mantenerlo fino a quando la presa è completamente stretta. In questo modo si avrà un maggior pompaggio, e ci si allenerà a fare jelq con livelli di erezione più alti diminuendo il rischio di infortuni o eccessivo trauma.
Alti livelli di erezione
Livelli di erezione del 90-100% hanno effetto principalmente sullo spessore. Maggiore il livello di erezione, maggiore la probabilità di infortuni. D’ altronde, i jelq con alti livelli di erezione sono stati efficaci per alcuni uomini che lamentavano assenza di risultati con i jelq ordinari.
Jelq con stretta
Con un livello di erezione del 60-95%, applicare una presa alla base con la prima mano, ritraendo la pelle in eccesso. La seconda mano viene usata per effettuare le tirate come nel jelq normale. Questo metodo ha lo svantaggio che la tirata parte più in alto, stressando una parte minore del pene, ma il vantaggio di mantenere più pressione sanguigna tra le tirate e con meno fatica.
Ancora più sangue può essere spinto nell’ asta rilassando la presa alla base alla fine della tirata e facendo Kegel. Mantenere il sangue in questo modo rende il pene meno rigido e più pliabile, a causa del grande pompaggio.
Una presa OK per entrambe le prese dovrebbe funzionare meglio. Per abituarsi a questa tecnica è necessaria una certa pratica, e gli avambracci all’ inizio risentono di una certa fatica. Le tirate dovrebbero essere lunghe, almeno 5 secondi ognuna.
Jelq con bastoni
Il concetto di bastoni per il jelq (o bacchette, tipo quelle per suonare la batteria), è di prendere due pezzi di plastica o legno ricoperti da tubo di vinile, delle dimensioni di circa 1,5 cm x 20 cm, mantenerli paralleli e inserire il pene tra di essi. Stringendo le bacchette alla base, muovere in avanti come nelle normali tirate. Spesso le bacchette sono usate verticalmente, per cui il pene tenderà a ruotare durante la tirata. In questo modo si stimola maggiormente la crescita in spessore e si evita la possibilità di danni al nervo dorsale.
Le bacchette per il jelq sono disponibili in una versione commerciale modificata: è un apparecchio molto simile a quello utilizzato per estrarre le scatole di pomodori dall’ acqua calda, con due bracci a molletta; questi bracci, ricoperti da schiuma poliuretanica ad alta densità, sono divenuti il power-jelq. Questo attrezzo è disegnato per un uso orizzontale.
I jelq con bacchette possono esercitare una maggior forza dei jelq manuali, per cui è necessario procedere con la massima cautela.
Effetti e problemi del jelq
Effetti positivi del jelq
Il principale ed ovvio effetto positivo è l’ aumento di dimensioni del pene. Nei primi due mesi i cambiamenti sono maggiormente evidenti: la pelle diventa più resistente ed elastica; le vene diventano più pronunciate, segno di una maggiore capacità di irrorazione; la qualità e durezza delle erezioni, specie se si associano i Kegel, sarà molto aumentata.
Petecchie e scurimento
Piccoli puntini rossi (petecchie), sia sull’ asta che sul glande, sono i risultati di capillari rotti. Tali puntini dovrebbero scomparire nel giro di qualche giorno. Un appropriato riscaldamento e un aumento graduale dell’ intensità dovrebbe aiutare a minimizzare questo effetto, che non è comunque da considerare niente di preoccupante.Se tali punti sono più grandi, allora la rottura dei capillari è più estesa, è può riguardare anche pareti venose. In questo caso è necessario astenersi dai jelq per qualche giorno.
Puntini neri sull’ asta indicano insufficiente lubrificazione. Dovrebbero sparire rapidamente anch’ essi.
Lividi scuri alla fine dell’ asta e/o alla base sono comuni in chi pratica jelq. Essi sono causati dal sangue pressato attraverso le membrane ed impossibilitato a defluire. Anche i questo caso, riscaldamento e progressione graduale negli esercizi possono minimizzarne la nascita.
Questo tipo di scurimento può avvenire in una singola sessione se si indeboliscono le pareti di una vena. In questo caso il livido sarà di forma circolare, con un diametro di 3-4 mm più. Qualche volta il punto di rottura può essere percepito come un piccolo grumo (sangue coaugulato). In questo caso continuare gli esercizi può aggravare il problema. E’ dunque necessaria una sosta di almeno 3 giorni.
Anche se questo scurimento andrà via molto lentamente cessando il jelq per mesi o anni, si può ridurlo con alcuni metodi:
Metodi per rimuovere lo scurimento
- Massaggio caldo - Effettuare il riscaldamento dell’ area scurita ed intorno ad essa. Con i polpastrelli effettuare un gentile massaggio nel punto in cui appaiono le macchie verso il basso. Ripetere diverse volte.
- Bendaggio - Con una striscia di Theraband larga circa 4 cm fasciare l’ asta al di sotto delle macchie coprendo circa 5 cm dell’ asta. Fissare con del nastro adesivo. La pressione della benda non dovrebbe ridurre l’ afflusso di sangue, ma solo ridurre il deflusso senza impedirlo completamente. Se fatto correttamente, la parte del pene al di sopra della fascia sarà ingrandita ma la circolazione sarà quasi normale. Controllare segni di riduzione di circolazione o di abbassamento della temperatura. La benda dovrebbe essere indossata tutto il giorno. Se l’ area oltre la fascia accumula una pressione troppo elevata una leggera pressione sul glande dovrebbe ridurla.
Entrambi i metodi menzionati richiedono tempo per funzionare.
Effetto ciambella
Colpisce gli uomini circoncisi. Con sessioni lunghe e/o intense di jelqing, fluidi linfatici sono spinti verso la fine dell’ asta, dove confluiscono. Ciò può risultare in un rigonfiamento del pene vicino al glande ed un leggero dolore. L’ effetto è temporaneo e dovrebbe durare poche ore.L’ equivalente per i non circoncisi è il rigonfiamento della pelle, di analoga durata.
Stiramento della pelle e collo di tacchino
Il jelqing spesso causa la maggior parte dello stress sulla pelle alla base del pene, perciò quando si ha la crescita questo è il punto in cui spesso si verifica lo stiramento della pelle. Se la pelle si stira alla base, la parte inferiore dell’ asta non presenta resistenza e lo scroto si stira lungo l’ asta (collo di tacchino). Evitare questo effetto può essere difficile. Effettuare una routine di stiramento della pelle verso il basso può aiutare.
Lo stiramento della pelle può causare smagliature; una buona lubrificazione può aiutare ad evitare questo effetto.
Sotto/Super-allenamento
Il super-allenamento non si manifesta sempre in modo ovvio. In casi estremi si avrà accorciamento del pene dopo la sessione, che può durare anche vari giorni; ciò richiede una pausa per il pieno recupero. Casi meno estremi sono più difficili da individuare, ma ugualmente fastidiosi in quanto causeranno mancanza di risultati. E’ possibile super-allenarsi in una singola sessione o con una serie di sessioni non seguite da adeguato recupero.
Il sotto-allenamento avviene sopratutto quando ci si attiene alla stessa routine per troppo tempo. Il pene ormai adattato a quegli stimoli non crescerà più. Per evitare stalli, è necessario aumentare gradualmente durata ed intensità degli esercizi, così come variarli dopo qualche mese. Se ciò è già stato fatto e lo stallo non è stato superato, è una buona idea interrompere l’ allenamento per almeno un mese.
Miscellanea
Bendaggio caldo
Ci sono molte tecniche per riscaldare il pene prima di una sessione. Il riscaldamento con bendaggio caldo dovrebbe durare almeno cinque minuti, per dare il tempo al calore di penetrare in profondità nei tessuti. Alla fine il pene si dovrebbe sentire il pene molto rilassato e plasmabile.
Tecniche di bendaggio caldo
- Panni imbevuti - tessuti non sintetici (cotone, lana, lino) vengono imbevuti in acqua calda e semplicemente mantenuti intorno al pene; una volta intiepiditi, vengono riscaldati di nuovo e riapplicati. La linea guida è che l’ impacco dovrebbe essere quanto più caldo è possibile ma non dovrebbe scottare.
- Calzino riempito di riso crudo - esso viene riscaldato in un forno a microonde per 2-3 minuti. In questo modo il calore viene trasmesso meglio ai tessuti.
- Tazza con acqua - si riempie una tazza di acqua calda e si inserisce il pene in essa; si spinge poi la tazza contro il corpo.
- Bottiglia di Aladino - si prende una bottiglia molto larga, lunga almeno dieci centimetri di più del pene flaccido.
Riempire per 5-10 cm la bottiglia con acqua calda ed inserire il pene nella bottiglia. Poi spingerla contro il corpo, facendo sigillo con esso. Il pene dovrebbe essere riscaldato dal vapore, non dall’ acqua. - Presine calde - ci sono varie ‘presine’, o cuscinetti, in commercio; alcuni sono specificamente indicati per il pene, ma anche quelli generici per la terapia fisico-atletica dovrebbero andar bene. Riscaldare il cuscinetto e applicare. Si può anche avvolgere la presina in dei panni imbevuti d’ acqua.
Lubrificanti
Molti lubrificanti possono essere utilizzati per il jelq. Un buon lubificante dovrebbe durare a lungo senza essere assorbito, nè dovrebbe seccare la pelle. I lubrificanti a base di acqua possono essere ‘resuscitati’ aggiungendo un pò di acqua, per cui è utile tenere sottomano una tazza di acqua.
Lubrificanti comuni
Olio per il seno femminile
Gelatina KY
Olio di colza
Olio per neonati
Vasellina
Burro di cacaco
Olio di oliva
Olio vegetale
Olio di semi
Balsamo tigre
Alcuni fanno un mix dei vari lubrificanti, aggiungendo ad esempio olii essenziali.
Non usare sapone! Esso secca la pella creando irritazioni, e se giunge nell’ uretra può irritarla.
Routine
Un allenamento bilanciato non è composto da soli jelq.
I principianti dovrebbero partire da 5 minuti di jelq, giungendo gradualmente a 15 minuti entro qualche settimana; all’ inizio è consigliata una routine 1/sì - 1/no.
Gli esperti possono utilizzare una routine 3/sì - 1/no o anche 5/sì - 1/no.
Esempi di routine
Routine base
- 5 minuti riscadamento con bendaggio caldo
- 5 minuti di stiramenti : 10 stiramenti da 30 secondi ognuno
- 10 minuti di jelq
- 5 minuti bendaggio caldo
- 50 Kegel da 5 secondi ognuno
Routine avanzata
- 5 minuti di bendaggio caldo
- 5 minuti di stiramenti tra i glutei
- 5 minuti di stiramenti ‘V’
- ripetere n. 2)
- ripetere n. 3)
- 20 minuti di jelq
- 5 minuti di strette di cavallo
- 5 minuti di stiramenti JAI
- 5 minuti di bendaggio caldo
Il tempo speso nei jelq varia. In generale è meglio aumentare l’ intensità invece del tempo. Sessioni di jelq da 30 minuti non sono infrequenti. Sessioni più lunghe, oltre i 45 minuti, dovrebbero essere molto sporadiche (sessioni ‘shock’).