Esprimo un pensiero su una cosa che ho imparato e che secondo me potrebbe essere di aiuto a qualcuno, o almeno me lo auguro. È un pensiero, una tecnica che si incastra alla perfezione nel concetto di capacità di durare, di controllare l’impulso dell’eiaculazione, di lavoro sul pavimento pelvico. È qualcosa che non prescinde dal fatto che per ottenere un risultato ci vuole tempo, pazienza, giusto atteggiamento e molta pratica.
Immaginiamo una situazione in cui una persona ha scarso controllo dell’ eiaculazione, escludendo situazioni estreme ed includendo situazioni nelle quali attraverso l’allenamento si può ottenere un risultato man mano migliore.
La persona ha stabilito che avverte una tensione esagerata nel pene e nel pavimento pelvico, lo ha stabilito attraverso un esercizio; lo ha stabilito ad esempio attraverso un esercizio in cui ci si masturba non con la finalità di eiaculare, ma con la finalità di sviluppare la propria capacità di controllarsi, di gestire la tensione che si genera. Attraverso l’allenamento potrà imparare a gestire gli stimoli che arrivano dal sistema, e potrà imparare a migliorare una situazione di partenza, ancorandosi di volta in volta al migliore risultato ottenuto a solo per riproporlo in un contesto a due, ed avendo sviluppato la capacità di fare un kegel inverso quando è necessario.
Diversamente una persona potrà ancorarsi alla situazione negativa, e potrà ancorarsi a quella partendo dal presupposto che il risultato che otterrà sarà simile a quello negativo ottenuto in precedenza. Succede più volte di quelle che ci si immagina, perché succede inconsciamente.
Quando, con la pazienza che ogni allenamento richiede, si imparerà ad avere più controllo, si potrà fare in modo di ancorarsi alle sensazioni di durata che si ottengono attraverso l’allenamento, e si potrà cercare di riprodurle in un contesto reale.
Come uso io un’ ancora? Mi masturbo generando un’erezione ed immaginando un contesto in cui faccio sesso. Cerco di sviluppare la capacità di controllare la tensione, rilassando il pavimento pelvico o facendo un kegel inverso al bisogno. Cerco di immaginare e di fare in modo che la mia capacità di controllarmi sia alta. Quando ci riesco nell’esercizio in solitaria mi creo un’ancora, un aggancio che è in grado di riprodurre quella capacità, sviluppata attraverso l’allenamento, in un contesto reale.
Quando è il momento pratico mi basta richiamare l’ancora per rivivere le sensazioni e le capacità che ho sviluppato attraverso l’allenamento. Potendo scegliere è meglio allenarsi per ottenere un risultato migliore ed ancorarsi ad esso piuttosto che ancorarsi all’insuccesso e non capire come gestirlo. Meglio scegliere le “cose” a cui è meglio ancorarsi, secondo me.
La mia ancora è una parola, la parola è “ADESSO”. Siccome ho ancorato questa parola ad un insieme di sensazioni, so che quando mentalmente me la dico il mio sistema riproduce le sensazioni che ho precedentemente inglobato in quella ancora, e sicuramente grazie a questo ho più successo di prima. Ed emozionalmente mi sento più appagato, anche solo per il fatto di avere sviluppato una capacità.
A mio avviso non bisogna mai dimenticare l’importanza di una buona EQ, a mio avviso è importante allenarsi per migliorare la propria EQ e per sviluppare la capacità di controllarsi e di agire così come si vorrebbe agire. Il mio è solo un metodo, molti metodi possono portare ad ottenere un risultato, nessuno prescinde dall’ allenamento.