Ciao a tutti!
Marinera, qui è un casino: il dry jelq mi è praticamente impossibile visto che sono circonciso MOLTO radicalmente e lo spostamento è possibile solo per pochi centimetri, mentre la tensione rimane limitata alla parte centrale dell’asta. Dovrò rinunciarci..
Quanto al wet jelq, è vero fa venire dei puntini rossi che tendono poi, scomparendo, a lasciare una pelle uniformemente più scura. Ho notato però che massaggiando il pene con una pomata antiedemigena alla fine della session, le piccole ecchimosi tendono a non formarsi: il nome della crema è Edeven. Resta da verificare, però, se l’effetto antiedemigeno possa inficiare l’efficacia del jelq. Riflessione: se il jelq determina un progressivo allargamento della tunica albuginea tramite una forzata e perdurante maggiore pressione al suo interno, allora l’efficacia non è ridotta. Se parte dell’effetto girth del jelq è dato dall’inevitabile vascolarizzazione delle (poche) componenti extracavernose del pene (vene, fascia e pelle), allora sì.
In realtà non me ne fregherebbe nemmeno tanto, se non fosse che il pene scurito ha un non so che di poco sano/poco giovanile.
Le creme cui tu fai riferimento suppongo siano quelle a base di acido azelaico o idrochinone (ormai proibito nei cosmetici) tipo lo Skinoren. Si tratta di prodotti ottimi ma il cui effetto è limitato alla componente melanica della pelle, mentre nulla possono su microlesioni vascolari..
Ultimissima: è possibile (o qualcuno ci ha provato) fare una forma di jelq che, senza danneggiare l’uretra, aumenti anche il corpo spongioso (la parte erettile, nella zona ventrale del pene) che se ben “rappresentata” tende a dare un certo spessore anche al “profilo”? Io, per esempio non devo averlo un granchè sviluppato visto che il mio pene ha una sezione molto ellittica, anzi diciamola tutta è praticamente una sogliola.
Ciao.