Linear Newbie Routine, un approccio al PE e i suoi vantaggi
Ciao a chi legge, l’intenzione di questa discussione è di mettere insieme una modalità di approccio al PE di cui c’è poca traccia nel forum italiano e alcune informazioni considerate importanti.
Perché posso permettermi di dire che sono importanti? La risposta è semplice, perché seguendo la linea di pensiero di questo forum queste informazioni sono contenute in una sezione che si chiama "Penis Enlargement Cream", il cui sottotitolo è "The cream of the crop. The best articles here", che sostanzialmente significa "Il meglio del meglio, la raccolta dei migliori articoli (discussioni) riguardanti il PE". Se le informazioni di cui parlerò sono contenute in quella sezione, mi sento in qualche modo "autorizzato" a definirle importanti.
Ed inoltre sono certo che chiunque abbia un pò di familiarità con il forum conosca concetti come gli Indicatori Fisiologici, il Less or More, la EQ, cioè i concetti di cui tratterà questa discussione.
A chi è rivolta questa discussione? Ai principianti, a chi intende iniziare il percorso del PE seguendo un approccio estremamente progressivo, fatto di informazioni che a mio avviso possono aiutarlo a districarsi con più chiarezza; a chi capisce che non è un percorso che si esaurisce in poco tempo: il PE è qualcosa che succede nel tempo, e il tempo che richiede non è un tempo breve! A chi vuole approcciare con il giusto entusiasmo ma soprattutto con prudenza.
A chi non si rivolge? A chi pensa che in tre mesi potrà diventare il nuovo Rocco Siffredi, a chi ha terrore di iniziare questo percorso (il terrore non è prudenza, chi ha terrore faccia altro, secondo me), a chi è convinto che usare molta forza e fare più di quanto indicato sia il modo migliore e più vantaggioso di iniziare e di procedere. A chi ha esperienza e sa come gestirsi, e segue concetti o principi diversi da quelli che tratta questa discussione.
Una premessa che faccio è che io non ho iniziato nel modo che descriverò, non conoscevo questo approccio né le informazioni di cui parlerò quando ho iniziato, le ho conosciute strada facendo, praticando e leggendo. Però sono sicuro che se dovessi iniziare oggi lo farei come descriverò, perché secondo me è il modo migliore per approcciare al PE.
Un’altra premessa è che lo spunto per questa discussione non è originato nella mia testa, l’ho letto sul forum; semplicemente ho cercato di elaborarlo, e spero di essere in grado di presentarlo in modo sufficientemente chiaro.
Terza premessa, io non sono né esperto né veterano, sono un praticante che ha letto e incrociato informazioni, e questo è solo il mio modo di metterle insieme e di presentarle.
L’approccio di cui parlo è la Linear Newbie Routine. La linear routine non è diversa nel contenuto o negli esercizi dalla routine di base, è diversa nell’approccio. Senza entrare in dettagli inutili, o in numeri che lasciano il tempo che trovano, la linear routine prevede un approccio più soft. Diciamo che potrebbe essere considerato un modo più graduale per arrivare alla routine di base, e per progredire. Il principio e i concetti che verranno trattati possono essere applicati anche in fasi più avanzate, secondo me.
Grosso modo le indicazioni della Linear Routine sono quelle di iniziare con 10 o 20 jelq e di incrementarli di una decina a settimana, ma solo se si sente la necessità di aumentarli, senza però superare i 50-60 per il primo mese (soprattutto se non se ne sente la necessità). Lo stretching non andrebbe fatto nelle prime settimane, e va introdotto facendo un singolo stiramento per ogni direzione (alto, basso, sinistra, destra, avanti) con le modalità di esecuzione identiche a quelle della routine di base. Si aumenta di uno stiramento ogni settimana o più (un giro completo di stiramento) ma solo se si sente la necessità di aumentarli.
Da lì si procede aumentando gradualmente come descritto. È raccomandato di iniziare facendo un giorno sì e uno no, ed è consigliato di fare un giorno di pausa in più piuttosto che uno in meno.
Quale è a mio avviso un punto non esattamente chiaro in questa descrizione? È quel concetto di "solo se se ne sente la necessità", perché detto così può creare dei grossi dubbi a chi inizia, perché effettivamente non è ben chiaro. Si potrebbe pensare che significhi che se non si sta guadagnando possa essere necessario aumentare; ma esistono dei concetti più elaborati, e soprattutto più concreti, meno aleatori, per capire quale può essere una risposta a quel dubbio. Cerco di dare la mia risposta a cosa interpreto io quando leggo "solo se se ne sente la necessità".
Diciamo subito una cosa, e la dico perché ne sono convinto: quale è il timore più grande che giustamente si può avere iniziando il PE? Evidentemente è quello di farsi dei danni. E quale è il danno principale a cui si pensa quando si pensa ad un potenziale danno? Io non ho alcun dubbio a riguardo, è evidente: la paura è di fare un danno permanente al pene, e il danno peggiore a cui ci si riferisce è la possibilità che il PE possa generare impotenza sessuale. Non ci giriamo attorno, è un dato di fatto.
Se si ha un timore, in parte giustificato, non esiste una strada da percorrere migliore, più prudente, di un approccio estremamente graduale. Chi però è terrorizzato dal fatto che facendo pochi jelq possa farsi un danno permanente, rientra nella categoria di chi è meglio che eviti di fare PE, molto semplicemente.
Quale è il parametro che ci fa capire che il nostro pene funziona bene? Io non ho dubbi, è la capacità erettile; anzi, sarebbe meglio dire quell’insieme di qualità che determinano la capacità erettile. Ad esempio la durezza di un’erezione, la facilità con cui la si ottiene e la si mantiene, la durata del periodo refrattario, le erezioni spontanee notturne e del mattino. Chiaramente sono parametri soggettivi, non sono standardizzabili, perché ciascuno avrà una propria condizione di partenza. La discussione che tratta l’argomento è questa: Warning! If you haven’t gotten improved erections:
Faccio un esempio pratico, proprio perché è una valutazione soggettiva. Se una persona non ha erezioni mattutine, non si stupirà se iniziando facendo pochi jelq si sveglierà senza averle; potrebbe invece notare un loro riapparire. Diversamente una persona abituata a svegliarsi con un’erezione importante, potrebbe notare la sua diminuzione, o la sua scomparsa.
Il fulcro della discussione sulla EQ potrebbe essere riassunto così: il PE fatto correttamente dovrebbe dare come prima risposta un miglioramento delle capacità erettili! Per ogni approfondimento la cosa migliore è la lettura della discussione. Quale metodo può essere migliore di un approccio dolce e con poca quantità per permettere di interpretare in tempo e con chiarezza degli eventuali segnali negativi, e di correggere ciò che si sta facendo?
Faccio un altro esempio pratico: sono arrivato a fare 40 jelq e un giro di stiramenti, il pene risponde bene, noto un aumento delle capacità erettili. Aggiungo 10 jelq e un giro di stiramenti, e mi accorgo che ho più difficoltà a raggiungere un’erezione, e/o che le erezioni mattutine che normalmente avevo tendono a scomparire, eccetera. Ovviamente sarà facile correggere il tiro, perché vorrà dire che aggiungendo qualcosa ho avuto una risposta negativa, e potrei tornare a fare quello che facevo prima, e che mi dava una risposta positiva. Potrei in quel caso fermarmi qualche giorno, aspettando che tutto torni nella normalità, per poi riprendere con la quantità che mi dava buone risposte. Poi potrò provare ad aumentare solo i jelq e non gli stiramenti, o viceversa, vedendo che risposte ottengo (è solo un esempio!). Potrò capire di cosa sento o meno la necessità, perché mi confronto con un parametro concreto.
Diversamente se si prende alla lettera la routine di base, e si parte facendo 5 minuti di stiramenti e 200 jelq, se si hanno dei segnali negativi sarà molto più difficile capire cosa li ha determinati. Nel primo caso si può essere più autonomi e capaci nel gestire la progressione e nel capire le risposte che otteniamo dall’allenamento, nel secondo decisamente meno.
Un altro concetto fondamentale della discussione sulla EQ è che per rientrare in quella che viene definita la "zona di crescita", cioè in quella quantità di lavoro che potenzialmente ed individualmente fa crescere il pene, le qualità della erezione rappresentano un parametro fondamentale. Quindi, siccome il PE deve dare come prima risposta un miglioramento della EQ, e siccome un miglioramento della EQ è assolutamente importante per ottenere una crescita, la possibilità di modulare il lavoro data dal fatto che si parte dolci e si aggiunge con gradualità è fondamentale.
Un insieme di parametri che rappresentano un chiaro punto di riferimento per capire se si sta andando nella giusta direzione è quello dei PIs, degli indicatori fisiologici; essendo tradotti in italiano non mi soffermo a parlarne, basta leggere (metto la discussione originale e quella tradotta): Physiologic Indicators (PIs) to help growth! Indicatori fisiologici (IF) per la crescita
C’è ancora un concetto importante che a mio avviso giustifica l’approccio lineare, e che si miscela facilmente con i due precedenti, ed è quello espresso nella discussione Is LESS more, or is MORE more?
La discussione potrebbe essere riassunta così, senza volerla banalizzare: è più produttivo fare meno o è più produttivo fare di più per ottenere una crescita? È un concetto importante, perché spesso si è portati a credere che necessariamente fare di più corrisponda ad ottenere risultati migliori, o più veloci. Però, siccome su questo forum ci sono molti anni di esperienze condivise, sappiamo che non è così. Ci sono chiare testimonianze che dimostrano che per qualcuno fare di meno è meglio, così come il contrario.
Capire in che categoria si rientra non è semplice, perché può richiedere di incappare nell’errore. Come fare a capirlo? Seguendo un approccio dolce e incrementando gradualmente è secondo me il metodo migliore. Incrociando le informazioni che otteniamo come risposta in termini di EQ e di indicatori fisiologici, possiamo modulare facilmente il lavoro, cercando di stabilire la mole di lavoro che potenzialmente ci fa stare nella zona di crescita.
Se ci si accorge che aumentando il lavoro peggiorano i parametri che si considerano fondamentali, si potrà capire che serve fare di meno. Se ci si accorge che aumentando il lavoro i parametri non subiscono variazioni negative, anzi, si potrà capire che si può provare a fare di più. Tutto questo può permettere di capire meglio in che categoria si rientra, e se ci si sta sovrallenando o sottoallenando, condizioni che non ci fanno rientrare nella zona di crescita.
L’obbiettivo è la crescita, ma a mio avviso la salute è più importante. Avere la possibilità di interpretare al meglio i segnali che ci arrivano, perché si segue un approccio graduale, partendo facendo poco, può essere un fattore determinante per ottenere entrambi i risultati, che non dovrebbero essere separati.
Concludo facendo un parallelismo con la corsa, riferendomi a una persona che inizia a correre partendo da zero, diciamo dal divano. Quando si inizia a correre, si può seguire un approccio che ci dice di iniziare a correre per un minuto, poi camminare per due, e di farlo (ipotizzo) per tre volte, e di procedere così la prima settimana. Poi la seconda si faranno due minuti di corsa e due di camminata per tre volte, e così via di settimana in settimana, fino ad arrivare nel tempo a fare ad esempio 10 km di corsa consecutivi senza particolare affaticamento.
Ci sarà invece chi penserà che 1 minuto di corsa e due di camminata sono ridicoli, e inizierà correndo per 5 o 10 minuti; la cosa più probabile è che per i tre giorni successivi avrà le gambe imballate, sarà pieno di acido lattico, il suo allenamento subirà un rallentamento. E se si ostina a fare in quel modo, e magari correndo scorrettamente, potrebbe venirgli una tendinite, una fascite plantare, un problema che lo costringerà a fermarsi.
Iniziare a correre non corrisponde a diventare degli atleti, a fare le olimpiadi; corrisponde a migliorare la propria condizione, avendo come punto di riferimento la condizione da cui si parte. E anche questo è un parallelismo con il PE.
Spero che qualcuno possa trarre spunto da quello che ho scritto e dai link che ho messo per avere un approccio migliore alla eterogenea realtà che è il PE.
In bocca al lupo!
What is doing PE right? Getting the proper stimulation to recovery ratio. The other critical factor is: if you get vastly improved EQ, your chances of growth are far better! (cit. sparkyx) Warning! If you haven't gotten improved erections:
Ultima modifica di crek88 : 01-30-2017 . Motivo: Correzioni richieste da Ypsilon