Si, chiedo scusa ai moderatori (I apologize).
Ecco la mia routine
Eseguo in tutto dalle 16 alle 20 sedute al mese , della durata di circa un’ora e 15 minuti escluso riscaldamento iniziale e finale. Minima quantità per massima qualità:
Giorno 1
5’ warm up
BTC stretch 50-60 ” 3 serie
Basic stretching in 7 direzioni 60” 1 serie
Two-way stretch in 2 direzioni (alto e basso) 40” 4 serie
V-stretch 40” 2 serie
A-stretch 50” 2 serie
AB stretch 50” 2 serie (inventati da me)
Jelq 15-20’ (400-500 pompate, eseguito in un modo partciolare che andrò a spiegarvi a breve.)
Cool down e kegels 5’
Giorno 2
5’ warm up
BTC stretch 50-60 ” 3 serie
Jai stretch 3 serie
Waterwell stretch 60” 2 serie
Two-way stretch in 2 direzioni (alto e basso) 40” 4 serie
V-stretch 40” 2 serie
A-stretch 50” 2 serie
AB stretch 50” 2 serie
Bundled stretch 35-40” 4 serie
Jelq 15-20’
Cool down e kegels 5’
Dopo molti attenti studi ho rilevato che il jelq a pene moscio è assolutamente inutile, perchè poco è il sangue che viene intrappolato(senza contare quello che invece viene disperso) e non si allunga un bel niente. In questo caso infatti non facciamo altro che un esercizio di stretch (e pure molto blando) e nulla più.
Al contrario il più efficace in assoluto per obiettivi in lunghezza è un jelq al 60-70% di erezione.
Questo perchè c’è una buona quantità di sangue intrappolato, che fa ben dilatare I tessuti nel senso verticale (quello del movimento)ma non così tanta da dilatarli in senso trasversale (favorendo così guadagni in circonferenza).
Ecco che, eseguo il jelq al suddetto livello di erezione per 3/4 circa del mio allenamento giornaliero. Il restante 1/4 viene da me eseguito a un livello di erezione leggermente più alto (70-80%).
Per obiettivi di circonferenza il discorso cambia e il livello di erezione minimo sale parecchio (da un minimo di 80% finanche al 100% per superesperti), per lo scopo di lasciar circolare molto più sangue al livello dell’asta peniena, in modo che esso rimanga più tempo nei tessuti e costringa essi ad espandersi maggiormente in senso trasversale. Senza contare l’inspessimento della pelle (e suo inscurimento) dovuto a questa pratica, che consente già di per sè piccoli guadagni in spessore.
Il mio programma di jelq viene misurato in minuti, non in pompate, ed eseguo da 10-12 minuti fino a 20 minuti massimo, con pompate di 2-3 secondi ciascuna. Il motivo per cui non conto le pompate, ma mi regolo con un buon cronometro, è che contare le pompate mi farebbe perdere la concentrazione, e la concentrazione è fondamentale in questo esercizio.
Questa è la mia rivoluzione applicata al jelq.
Capita spesso di perdere l’erezione durante questa pratica, il che costringe a fermarsi alcuni istanti per recuperarla.
Ecco come ho risolto: vi presento la sequenza ciclica del perfetto jelq che io ho chiamato “jelq dei tre kegels”
**La mano destra munge il pene per 2-3 secondi fermandosi appena sotto il glande**
**La mano sinistra afferra vigorosamente la base del pene con la presa ad anello, (ok grip)**
**Viene eseguito un kegel**
**La mano sinistra munge il pene per 2-3 secondi fermandosi appena sotto il glande, mentre contemporaneamente la mano destra afferra vigorosamente la base del pene(quando il movimento del jelq è ancora in corso) e viene eseguito un secondo kegel**
**Al termine della mungitura da parte della mano sinistra, viene eseguito un terzo kegel**
FINE DEL CICLO, si ritorna al punto di partenza: (la mano destra munge.) e così via.
Ci vuole molta concentrazione e molta forza di volontà, ma una volta acquisito il concetto, non avrete alcun problema. I kegels permettono di pompare sangue di continuo, in modo da non perdere mai l’erezione scelta come limite minimo. Può accadere di superare però il limite massimo di erezione; in questo caso, basta non aggiungere I kegels, finchè l’erezione non torna quella desiderata.